La fama e l’approccio alla viticoltura di Antonino Barraco precedono i suoi vini. Nino è un vignaiolo con radici profonde nella sua terra natale e un approccio unico all’agricoltura sostenibile. Con una storia singolare e tanta umiltà, Nino ci porta in un mondo dove il vino è molto più di una bevanda: è cultura, storia e un mezzo unico per comunicare la rinomata zona di Marsala.
Il viaggio di Nino Barraco inizia nel 2004, momento in cui il panorama vinicolo siciliano era in grande voga, dominato da grandi aziende, consorzi e una profonda omologazione del gusto. Laureato in scienze politiche, ha abbracciato il vino come la sua fortuna, sfidando le regole del tempo. Consapevole della strada da intraprendere, inizia la storia della sua cantina delineando con se stesso alcune semplici regole: niente barrique, niente vitigni alloctoni, solo vini riconoscibili e soprattutto, vini genuini. Personalità, territorialità e rispetto, diventano le parole pilastro sulle quali costruirà quella che oggi conosciamo come una delle più iconiche cantine d’Italia.
Figlio di agricoltori, Nino cura la terra e la vigna, creando un legame profondo con il territorio di Marsala.
Inizia il suo percorso con i 7 ettari di vigneto di famiglia, sfidando la tendenza delle cantine sociali degli anni '70 che interrompevano il rapporto tra agricoltore e vino e delineavano la fine della produzione di qualità.
Nel 2008 viene approvata in Sicilia una riforma per la quale gli agricoltori avrebbero ricevuto un piccolo profitto dall'estirpazione dei proprio vigneti. In termini numerici 12.800 ettari vengono estirpati.
Preservare la cultura del vino di Sicilia e il suo territorio, diventa quindi un’esigenza e una missione, riportando la qualità attraverso un approccio conservativo della terra e di artigianalità nelle lavorazioni.
Per Nino il vino è cultura, è antropologia e storia e mette tutto se stesso nella promozione di un idea sana di viticoltura.
“Biancammare - 2020”
Ultimo arrivato in cantina, viene vinificato la prima volta nel 2012, dopo la nascita della primogenita di Nino, Alice. È un vino che porta il mare in bottiglia, le vigne dalle quali viene vinificato sono a 30 metri dal mare e ne prendono la parte salmastra in tutta la sua esplosione. La raccolta è anticipata per mantenerne l’alta acidità. Vede poi acciaio e due anni di bottiglia che ne smussano gli “angoli”.
Biancammare è un vino teso ma immediato, che chiama una beva compulsiva e saporita.
"Bianco G - 2022”
Vino che nasce dalla vigna più bella di Grillo dell’azienda. Le piante buttano le loro radici direttamente sulla sabbia che le permette di avere accesso a continue risorse idriche. “Bianco G” viene raccolto a fine Agosto, passa in cemento e poi in botti sfinite di castagno da 25 ettolitri. È un vino intenso, con una spalla di acidità controllata, un richiamo persistente alla beva, una struttura da grande bianco e una lunga persistenza in bocca.
"Biango G - 2017”
Nel bicchiere abbiamo una bevanda completamente diversa dall'annata 2022 e questo ci permette di comprendere totalmente la complessità e il futuro di questa bottiglia. La 2017 a Marsala fu un’annata calda, forse la più calda mai vinificata, con un periodo di Scirocco lunghissimo, dal 29 Luglio al 13 Agosto. La vendemmia è terminata il 14 Agosto. E`un vino profondissimo, ricco, che cammina verso il suo punto di maggior espressione.
"Biango G - 2012”
Ecco la vera fortuna di questa degustazione. Sentiamo l’evoluzione che porta questa bottiglia al suo massimo picco. L’equilibrio perfetto fra le annate bevute: maturità e acidità viaggiano paralleli forti e totalmente amalgamati nello stesso momento. Un vino in uno stato notevole, che dimostra tensione, persistenza e la grande capacità di Nino Barraco. Emergono note di noce, mandorla, con sfumature di cenere e tartufo. Davvero un vino incredibile e del quale vi consigliamo la bevuta.
"Biango G - 2006”
La vendemmia del 2006 ha visto sulle pianta un po’ di botrite e la sentiamo venir fuori sia al naso che in bocca. Qui la maturità prende il sopravvento su tutto, e troviamo proprio quello che cerchi in un vino di Marsala con questi anni sulle spalle e che, ad oggi, si avvicina più ad un Pre-British. Dattero, coperto di note mentolate e balsamiche; continuare a mettere il naso nel bicchiere significa poter trovare ogni volta un nuovo interessante ed evoluto sentore.
“Zibibbo - 2022”
Lo zibibbo di Nino Barraco, è un esplosione di frutta tropicale, mango e papaya. Lo stupore arriva lasciando il vino nel bicchiere per qualche minuto: ed eccoci in un giardino di erbe selvatiche e aromatiche, mentuccia, timo, maggiorana: la magia di questa famosa varietà di Sicilia.
“Zibibbo - 2020”
Una freschezza sorprendente, note di mandarino, yuzu, un'acidità incredibile. Poi zenzero, limone, con una beva compulsiva. Un vino con un futuro promettente (se solo le richieste di mercato lo permettessero). Definito, conciso e coerente. Chiudendo gli occhi possiamo immaginarci la perfezione dell’abbinamento con un bel piatto di crudi di mare.
“Altogrado 2016 - Pre-British” (grillo)
Il vino contadino di Marsala che esiste da sempre. La storia del Marsala è ormai famosa in tutto il mondo grazie agli Inglesi, grandi amanti di bevande fortificate che ne hanno spinto il commercio. In Sicilia però, la vera bevanda contadina che è sempre esistita oggi la chiamiamo Perpetuo o Pre-British: la base del marsala ma non fortificata. Nel nostro bicchiere un vino che ha 7 anni di botte scolma. Uve di Grillo in surmaturazione, le più belle dai vigneti migliori; a settembre si trovano con un'incursione di botrite che può arrivare fino al 70%. Affinamento in botti di castagno da 1000 litri, colmate solo i primi due anni con conseguente sviluppo della flor.